Pietro Guglielmin

Camouflage di forme tra realtà e finzione

Pietro Guglielmin è un raffinato artista che ci mette di fronte alla semplicità di quello che vede e sente, spiazzandoci nell’incertezza di quello che ci si presenta. Crea camouflage di forme tra realtà e finzione che silenziosamente abbraccia i nostri occhi in un vortice di immagini senza tempo e senza spazio.

 

PRESENTAZIONE

-Allora, raccontaci un po’, da dove vieni, chi sei?

Chi è Pietro Guglielmin,  è mai esistito un tale chiamato così? Forse in una vita amorfa e immateriale, in una qualche parvenza illusoria che ci ha fatto credere di esistere in questo frangente del mondo possibile.

 

-Di cosa ti occupi?

Di immagini.

 

 

INTERESSI

Ti piace la musica? Hai un cantante, gruppo preferito?

Sì certo, come tutti immagino..

 

-Un film che tutti dovrebbero vedere?

Tutti. Non mi interessa di cosa trattino, ma delle immagini di cui sono composti. Anche una cattiva inquadratura può essere utile

 

 

 –Qual’è la forma d’arte che preferisci?(da andare a vedere/a cui assistere: fotografia, pittura, scultura, performance, ecc..). C’è un artista contemporaneo che consideri assoluto o che sia una fonte d’ispirazione?

Esistono solo la pittura e la scultura. Mi piace molto Hockney.

 

-C’è qualche altro interesse particolare che ti contraddistingue e di cui vorresti parlarci?

Mi occupo di immagini.

 

 

LAVORO

Come nasce il tuo interesse per la ricerca artistica?

Dall’osservazione. Capiamo che lo scopo della vista è strettamente pratico, permettendoci di individuare le cose che possiamo mangiare e di evitare invece quelle che possono mangiarci. Ma l’arte ha a che fare con qualcosa d’altro: un’osservazione priva di utilità pratica ma finalizzata al piacere.

 

 -Raccontaci come nasce un tuo lavoro. Parti da un’idea, una sensazione o che altro?

Parto da un’osservazione.

 

 –C’è un artista più di altri che consideri un modello di riferimento?

Per ora è sempre Hockney…

 

 

ACCADEMIA

Hai fatto un percorso all’accademia di belle arti; come descriveresti questo viaggio, come ti sei trovato? Immaginiamo che questo percorso ti abbia lasciato qualcosa, degli strumenti che utilizzi o delle influenze particolari.

Ho visto molte mostre a Milano. Anche quando sarei dovuto .

 

-Qual’è il tuo lavoro che finora è stato più apprezzato? E quale quello che tu preferisci?

Le siepi.

 

 

INTERAZIONE CON IL MONDO ESTERNO

-I social ormai sono una piattaforma indispensabile per pubblicare i propri lavori ed essere conosciuti; tu come vivi questa dimensione, e soprattutto, quanto la reputi importante per ciò che fai?

I quadri sono fatti per essere visti ma nonostante tutto le immagini si trovano sui social

 

Sei stato a Milano, come ha influito su di te questa città? Il luogo in cui ti trovi ha un’influenza su di te e su ciò che produci?

 Milano è la capitale dell’arte contemporanea italiana dunque le mostre più importanti sono qui e  vanno frequentate o il proprio lavoro ne risentirà inevitabilmente. 

 

Cosa vuoi esprimere con il tuo lavoro? Cosa indaghi principalmente?

Forme e colori.

 

 

OBBIETTIVI

Quali sono i tuoi prossimi obbiettivi e progetti?

Continuerò a fare quadri.

 

-Infine ci indicheresti tre giovani artisti che stimi ed ammiri?

È buona cosa avere prima confidenza coi morti, gli artisti giovani sono troppo giovani.


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