Ciro Di Sabatino

ART AND VIRTUS

Ciro Di Sabatino è un giovane introverso in cerca di sé stesso e di un modo per “svegliarsi”. Produce arte per esprimersi e comunicare agli altri, con la volontà di instillare dubbi nei suoi spettatori.

PARLAMI DI TE

-Allora, raccontaci un po’ da dove vieni, chi sei?
Mi chiamo Ciro Di Sabatino e sono nato a Roma, ma ho sempre vissuto a Salerno fin da piccolissimo. Ho studiato a Salerno fino al primo anno d’università (Chimica) per poi lasciarla e intraprendere la carriera universitaria all’Accademia di Belle Arti di Roma, per il triennio, e poi a Brera, per il biennio.

-Quanti anni hai? Ti rispecchi in questo numero o ti senti di una differente età?
Ora ho 25 anni, ma dentro mi sento molto più piccolo, sarà perché mi sento d’aver cominciato veramente a vivere nel momento in cui ho capito quale fosse il mio percorso.

  • -Ciro Di Sabatino

-Se dovessi usare solo tre parole per descriverti, quali useresti, e come mai?
Pigro: la mia pigrizia è relativa al mio stato mentale in cui verso che può variare da un pigrizia vergognosa ad un impegno eccessivo.
Dormiente: sento di non aver trovato ancora il modo, il tempo e le soluzioni adatte a fare ciò che possa soddisfare le mie ambizioni e a poter portare pace nella mia mente.
Introverso: che dire… non esageratamente socievole, tendo ad aprirmi con una persona alla volta e, tale persona, deve essere interessante, educata e sulla mia stessa lunghezza d’onda o difficilmente le rivolgerò la parola di mia iniziativa.

-Cosa fai nella vita?
Ho finito da poco l’accademia, mi destreggio tra lavoretti part time nella speranza di poter fare ciò che voglio.

  • Female Goddess-Ciro Di Sabatino

INTERESSI

-Parliamo un po’ di interessi personali, qual è il tuo genere musicale preferito? C’è un film che secondo te tutti dovrebbero vedere?
Certamente il mio genere preferito spazia dal Rock fino all’Heavy Metal, ma vado molto a “sentimento” accostandomi a canzoni e ad artisti che mi trasmettano emozioni che conosco bene. Un film che per me tutti dovrebbero vedere è The Truman Show con Jim Carrey.

-Che tipo di arte preferisci? (da andare a vedere, fotografia, pittura, antica moderna contemporanea etc.) C’è un artista contemporaneo che consideri assoluto?
L’arte che preferisco va dal periodo medioevale a quella rinascimentale, l’arte contemporanea non mi affascina in particolar modo, ma se dovessi considerare un artista contemporaneo da studiare assolutamente sarebbe Fontana.

-Hai interessi al di fuori del mondo artistico?
Il mio interesse principale oltre all’arte sono sicuramente i videogiochi, che li vedo a loro volta come una forma d’arte per tutto ciò da cui sono composti.

ARTE

Ti sei mai sentito "fatto a pezzi"?
Non intendo fisicamente sennò non saresti qua a leggere; intendo dentro dove fa più male come una ferita che sanguina sempre, senza mai fermarsi.
Ciro Di Sabatino
Ti sei mai sentito “fatto a pezzi”?
Non intendo fisicamente sennò non saresti qua a leggere; intendo dentro dove fa più male come una ferita che sanguina sempre, senza mai fermarsi.

-Parlando della tua passione per l’arte, ci sarà stato un evento scatenante o un qualcosa che ti ha portato ad avvicinarti, e a scegliere questo tipo di carriera; ti ricordi il momento in cui hai iniziato ad approcciarti con la tua forma artistica? Cosa ti ha colpito così tanto da farla diventare il tuo principale metodo di espressione?
La fuga. La fuga dal mondo reale è stato il fattore scatenante che mi ha instradato sia verso i videogiochi che verso l’arte. Poter fuggire dal mondo reale, creare il proprio mondo e poter esprimere tutto ciò che si ha dentro senza remore, senza paura del giudizio altrui, senza la vessazione e senza l’ombra della solitudine.

-C’è qualcosa da cui prendi ispirazione per i tuoi progetti artistici non lavorativi?
Le mie emozioni sono la mia principale fonte d’ispirazione, senza contare un notevole bagaglio d’immagini che arricchisco ogni giorno guardando i lavori di molti altri artisti.

-Quale artista usi come modello di riferimento?
Non c’è un solo artista che uso come ispirazione, ma la moltitudine dell’internet che ogni giorno posta i propri lavori. Che condividano i loro lavori saltuariamente o di frequente non è importante, poiché se sono artisti da cui posso apprendere tecniche o modi di esprimere le proprie emozioni sono, prima persone e poi artisti, degni di essere seguiti.

-Hai fatto un percorso all’accademia di belle arti; come descriveresti questo viaggio, come ti sei trovato?Immaginiamo che questo percorso ti abbia lasciato qualcosa, degli strumenti di lavoro che utilizzi o delle influenze particolari.

All’Accademia di Belle Arti di Roma e di Milano mi sono trovato molto a mio agio, non senza qualche intoppo, ma tutto nella norma. Oltre mezzi tecnici per esprimermi, mi ha lasciato conoscenze ed amicizie di cui vado fiero; ho imparato e potuto a socializzare con persone che potevano capirmi imparando a mia volta a esprimere le mie emozioni sui supporti che ho imparato a lavorare.

  • ciro di sabatino

-Per cosa sei conosciuto?
“Conosciuto” è una parola grossa, ma ho fatto una mostra collettiva a Poschiavo, Svizzera, dove ho esposto delle stampe calcografiche dei miei “volti”.

-Perché fai quello che fai?
Faccio quello che faccio per dare un senso alla mia vita. La vita senza l’arte sarebbe vuota. L’espressione di sé stessi è il miglior modo di avvicinarsi all’altro e di capirsi a vicenda.

Non lasciarmi nell'oscurità del tuo cuore.
Ciro Di Sabatino
Non lasciarmi nell’oscurità del tuo cuore.

LAVORO

-Nel tuo lavoro, da cosa prendi ispirazione?
Se per lavoro s’intende il processo tecnico, l’ispirazione la prendo dall’ascolto dalla musica, la stessa canzone (scelta in base al mio umore) in un loop infinito che riascolto come un mantra e che mi aiuta a concentrarmi.

-Ci racconteresti il tuo processo per arrivare a un’opera conclusa: parti da un concept, fai della ricerca specifica, o ti lasci trasportare dalle tue sensazioni?

Il processo di “creazione” parte da una breve ricerca d’infarinatura, passando poi al concept dettato dalle emozioni e infine alle rifiniture tecniche.

-I social sono ormai la piattaforma ideale per un artista emergente per pubblicare i propri lavoro ed essere conosciuti; tu come vivi questa dimensione, e soprattutto, quanto la reputi importante per il tuo lavoro?
Vivo molto male quest’uso dei social, sapendo che purtroppo è molto importante per farsi conoscere all’interno di un mondo artistico/lavorativo, poiché non sono bravo a “vendermi” sui social e sono pigro nell’impararlo. Questo malessere nasce dal non aver nessuno che può aiutarmi ad imparare a vedermi e soprattutto nel sentirmi una merce messa in vendita da me stesso con l’unica differenza che non metterei in vendita il mio corpo ma qualcosa di ancor più prezioso.

-Se sei a Milano, come influisce su di te questa città? Il luogo in cui ti trovi ha un’influenza su di te e sulla tua opera?
Milano ha influenzato il mio modo di vivere passando ad una vita ancora più frenetica, se possibile, di quella che conducevo a Roma ma non ha influenzato il mio lavoro artistico.

"Shogun"
Tutti possono vedere le mie tattiche, nessuno può conoscere la mia strategia
Ciro Di Sabatino
“Shogun”
Tutti possono vedere le mie tattiche, nessuno può conoscere la mia strategia

-Cosa vuoi esprimere con le tue opere? Qual è il loro fine ultimo?
La mia aspirazione principale che scorre attraverso le mie opere è ritrovare me stesso, dopo anni di nebbia e buio nella mi vita, che non mi hanno permesso di vedere chiaramente chi e cosa fossi, ho dissipato l’oscurità vedendo più chiaramente nell’altro della mia anima. Capirmi.
Avere la possibilità di far vedere agli altri l’espressione di me stesso mi ha anche dato la possibilità di parlare agli altri cercando, non di risolvere i loro problemi, ma di piantare il seme del dubbio nelle loro menti, un dubbio necessario alla crescita personale. Voglio crescere e migliorare e, attraverso le mie esperienze ed emozioni, voglio far riflettere coloro che ne hanno bisogno quanto me.

Un aiutante cosmo-robotico per il cavaliere cosmico, si illumina anche al buio per sonni più sereni 
Ciro Di Sabatino
Un aiutante cosmo-robotico per il cavaliere cosmico, si illumina anche al buio per sonni più sereni 

OBBIETTIVI

-I tuoi prossimi obbiettivi, progetti
Stabilirmi, chissà dove, per avere un punto d’appoggio da cui muovermi per il mondo.

-Come e dove ti vedi tra cinque anni?
Non ne ho idea, potrei essere in Cina così come in America, disoccupato o con un buon lavoro; vorrei avere uno studio/laboratorio dove poter dedicarmi solo alla mia arte lasciandola crescere e fiorire per poter dire finalmente un giorno di essere sveglio, di aver aperto gli occhi. Non mi interessa dove, voglio solo “svegliarmi”.

Wooden Nymph
Ciro Di Sabatino
Wooden Nymph

-Infine, ci indicheresti tre giovani artisti, magari appena usciti da una scuola di Milano, che come te si differenziano dagli altri?
Il primo che mi sento di consigliarvi è sicuramente Haidong Bai, un artista cinese di cui sono il “fratello italiano” e che ammiro profondamente per la sua arte e per la sua tecnica.
La seconda è Emilia Telios, mia amica, di cui ho avuto stima fin dal primo giorno che l’ho conosciuta, la sua espressione artista e la sua bravura con il pc mi hanno molto colpito.
La terza è Alessia La Salandra, laureatasi in Terapeutica Artistica, mi ha incantato con le sue opere, con la sua incredibile tenacia, con la sua bellezza di spirito e con la sua capacità di capirmi.

 


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