ARTISTA POETICO
Giacomo D’Alcamo è un artista che non ama i volumi e le linee ben definite. E’ attratto dalla litografia e dall’incisione e ha frequentato l’Accademia di Brera.
PRESENTAZIONE
-Allora, raccontaci un po’, da dove vieni, chi sei?
Sono giacomo D’Alcamo, ho 25 anni e vivo in un piccolo paese in provincia di Milano.
-Di cosa ti occupi?
Ho appena finito il mio percorso di studi, pittura a Brera. L’idea è quella di diventare insegnante in un liceo artistico.
INTERESSI
Ti piace la musica?
Hai un cantante, gruppo preferito? Amo la musica ma non ho un cantante/gruppo preferito.
-Un film che tutti dovrebbero vedere?
Non sono un gran fruitore di film
–Qual’è la forma d’arte che preferisci?(da andare a vedere/a cui assistere: fotografia, pittura, scultura, performance, ecc..). C’è un artista contemporaneo che consideri assoluto o che sia una fonte d’ispirazione?
Pittura e incisione sono le forme d’arte che preferisco e come artista direi senza ombra di dubbio, Claudio Parmigiani.
-C’è qualche altro interesse particolare che ti contraddistingue e di cui vorresti parlarci? Ho una grande passione per la pesca, spesso andando a pescare osservo il panorama, i tramonti, la natura e ne traggo ispirazione per i miei lavori. Ho anche una passione per lo sport.
LAVORO
–Come nasce il tuo interesse per la ricerca artistica?
L’arte è quello che sei, è quello che ti porti dentro fin da bambino. Un punto di svolta per me è stato iscrivermi all’accademia.
-Raccontaci come nasce un tuo lavoro. Parti da un’idea, una sensazione o che altro? Sicuramente parto da un’idea, da un artista del passato, da qualcosa che colpisce la mia attenzione.
–C’è un artista più di altri che consideri un modello di riferimento?
Amo Rembrandt ma prendo in considerazione tanti grandi maestri del passato.
–Hai fatto un percorso all’accademia di belle arti;come descriveresti questo viaggio, come ti sei trovato? Immaginiamo che questo percorso ti abbia lasciato qualcosa,degli strumenti che utilizzi o delle influenze particolari.
E’ stato molto interessante ma non sempre mi sono trovato bene con i professori. Alcuni, mi hanno fatto crescere, molti hanno tentato di portare la mia creazione artistica verso la loro.
-Qual’è il tuo lavoro che finora è stato più apprezzato? E quale quello che tu preferisci?
Non saprei, ho vinto un concorso organizzato da L’acqua dell’Elba e Accademia di Brera. L’opera si chiamava” Inafferabile ondeggiare”. Forse l’opera che preferisco però è “Diafanie”, un dittico pensato sulla poetica della fiamma di una candela.
INTERAZIONE CON IL MONDO ESTERNO
-I social ormai sono una piattaforma indispensabile per pubblicare i propri lavori ed essere conosciuti; tu come vivi questa dimensione, e soprattutto, quanto la reputi importante per ciò che fai?
Non li vedo positivi se usati per il mondo artistico. Tant’è che ho messo Instagram solo da poco. Penso che possa sicuramente essere utile per mostrare i miei lavori e archiviarli. Per trovare delle commissioni e conoscere tanti artisti contemporanei in tutto il mondo. Ritengo però, che l’arte non sia pubblicità e che vada vista di persona.
–Sei stato a Milano, come ha influito su di te questa città? Il luogo in cui ti trovi ha un’influenza su di te e su ciò che produci?
I luoghi mi hanno influenzato molto. Milano offre la possibilità di vedere molte mostre. Inoltre, in accademia si organizzano incontri con scrittori, pittori.
–Cosa vuoi esprimere con il tuo lavoro? Cosa indaghi principalmente?
Indago la poetica dell’inafferrabile. Tutte le immagini indefinite che percepiamo, che danno spazio all’immaginazione. Lavoro spesso sulle immagini diafane e su figure non circoscritte da linee ben definite e da volumi forti, sostanzialmente una poetica quasi sottrattiva direi.
–Quali sono i tuoi prossimi obbiettivi e progetti?
Vorrei insegnare al liceo artistico e continuare con la mia indagine artistica. Mi piacerebbe iscrivermi a un corso di incisione, per puro arricchimento personale, ma comunque mirato all’apprendimento. Mi affascina molto anche la litografia perché credo sia una tecnica molto vicina al mio modo di fare arte.
-Infine ci indicheresti tre giovani artisti che stimi ed ammiri?
Soheil Naderi, Nadia Marni, Stefano Giavoni
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