Giorgio Komarovitc

ARTISTA- INCISORE

Giorgio Komarovitc è un artista italo-russo che si confronta con la realtà milanese da tanti anni. E’ appassionato dell’arte medievale e gotica e i suoi disegni rimandano alle miniature dei monaci amanuensi, ma l’incisione il campo in cui vuole concentrarsi davvero.

I suoi disegni ricordano le miniature dei monaci amanuensi.
I suoi disegni ricordano le miniature dei monaci amanuensi.[/caption]

PRESENTAZIONE

Allora raccontaci un po’ da dove vieni, chi sei?
Sono Giorgio Komarovitc, 24 anni. Sono nato in Russia e vivo a Milano da undici anni

Di cosa ti occupi?
Sto finendo gli studi all’accademia di belle arti e lavoro come cameriere.

INTERESSI

Ti piace la musica? Hai un cantante, gruppo preferito?
Mi piace tanto la musica e mi ha sempre accompagnato nel mio percorso. Amo, per esempio,  Temmy Wright III, Three six Mafia e Company Flow

Un film che secondo te tutti dovrebbero vedere
P Greco

Qual’è la forma d’arte che preferisci?(da andare a vedere/a cui assistere: fotografia, pittura, scultura, performance, ecc…)C’è un artista contemporaneo che consideri assoluto o che sia una fonte di ispirazione?
Mi piace andare a vedere opere medievali, alcuni lavori grafici di artisti tedeschi come per esempio, Durer, Urs Graf (pittore e incisore svizzero). In realtà, non amo gli artisti contemporanei. Mi ispiro più ad epoche passate. Devo dire, infatti, che i miei lavori, come i miei disegni, ricordano le miniature dei monaci amanuensi. 

C’è qualche altro interesse particolare che ti contraddistingue e di cui vorresti parlarci?
Mi piace l’aspetto grafico di studio di lettering.

I suoi disegni ricordano le miniature dei monaci amanuensi.
I suoi disegni ricordano le miniature dei monaci amanuensi.[/caption]

LAVORO

Come nasce il tuo interesse per la ricerca artistica?
Un maestro al liceo mi ha spinto a fare ricerche e lavori illustrativi. Amo usare il bianco e il nero, le sue sfumature. L’incisione mi ha aperto davvero un mondo che mi ha affascinato.

Raccontaci come nasce il tuo lavoro. Parti da un’idea, una sensazione o che altro?
Il mio lavoro è molto caotico, parte da dei soggetti che poi inserisco in varie figure geometriche. Gioco sui bianchi e neri, grigi. Ricerco elementi del passato e li mescolo con elementi moderni.

C’è un artista più di altri che consideri un modello di riferimento?
Non ho un artista di riferimento vero e proprio. Durer forse mi ha insegnato ad amare soggetti strani, gotici, le regole delle linee.

Hai fatto un percorso all’accademia di belle arti;come descriveresti questo viaggio, come ti sei trovato? Immaginiamo che questo percorso ti abbia lasciato qualcosa. degli strumenti di lavoro che utilizzi o delle influenze particolari.
L’accademia per me è stata abbastanza un dramma, in un anno di pittura non ho imparato quasi niente, ho cambiato e mi sono iscritto a grafica. Una cosa positiva è stato poter frequentare i laboratori di incisione. Ho imparato questa tecnica grazie all’accademia ma per il resto non è un posto che funziona.

Qual’è il tuo lavoro che finora è stato più apprezzato? E quale quello che preferisci?
Il lavoro che è stato apprezzato di più non saprei, perché le persone hanno gusti diversi. I miei lavori sono sempre stati visti dai miei amici, dalle persone che conosco ma, non ho mai fatto una vera e propria mostra.

I suoi disegni ricordano le miniature dei monaci amanuensi.

 

INTERAZIONE CON IL MONDO ESTERNO

I social sono ormai una piattaforma indispensabile per pubblicare i propri lavori ed essere conosciuti; tu come vivi questa dimensione, e soprattutto, quanto la reputi importante per quello che fai?
I social ormai fanno parte della nostra vita anche se devo dire che la mia pagina Instagram non la pubblicizzo, non la seguo molto. La tengo quasi più per me, non mi frutta con persone che non conosco. Non amo i social, giudicare da un’immagine non è una cosa che mi piace, preferisco vedere dal vivo, toccare.

Sei stato a Milano, come ha influito su di te questa città? Il luogo in cui ti trovi ha un’ influenza su di te e su ciò che produci? Milano ormai, è diventata la mia seconda casa. Ho tanti amici, vivo in modo molto leggero. Milano è una bellissima città che mi dà la libertà che voglio.

Cosa vuoi esprimere con il tuo lavoro? Cosa indaghi principalmente? Me lo sono sempre chiesto e non ho mai trovato la vera risposta, è un percorso particolare per ogni opera che faccio e ogni volta è una sorpresa anche per me. Mi piace conservare quel modo di vedere, le immagini vecchie della vera incisione. Qualcosa di molto grafico, illustrativo.

-Quali sono i tuoi prossimi obbiettivi e progetti?
Finire l’accademia perché non vedo l’ora per poter praticare varie tecniche di incisione per conto mio come la xilografia, serigrafia, acqueforti, litografie.

Infine, ci indicheresti tre giovani artisti che stimi ed ammiri?
Non ho nessun ragazzo da segnalare, non sono interessato agli altri in questo momento. 

 


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