Ilaria Berzaghi

Matericità – passaggio tra mondi

Ilaria Berzaghi è una giovane artista dell’accademia di Brera che dirige la sua produzione artistica in una direzione materica e in prevalenza astratta. Sulle sue tele si avvicendano palette neutre e segni archetipali. Forme tridimensionali emergono dalle superfici piatte, delineando accessi a un mondo interiore. L’ arte di Ilaria definisce una dimensione di pace a cui lo spettatore è invitato ad accedere tramite l’opera: è  qui, tra il segno, la materia ed il colore, che ogni conflitto si annulla, disperdendosi nella superficie pittorica.

 

Ilaria Berzaghi

PRESENTAZIONE

-Allora… raccontaci un po’ da dove vieni, chi sei, quanti anni hai?

-Ciao! Innanzitutto piacere, mi chiamo Ilaria. Vengo da una città in provincia di Milano, Sesto San Giovanni, e ho 21 anni.

 

-Di cosa ti occupi?

-Principalmente per fortuna mi occupo della mia passione, ovvero lo studio della pittura. Sono al terzo anno del corso di Pittura all’Accademia di Brera di Milano, sempre qui lavoro a tempo pieno come rappresentante in seno al Consiglio Accademico presso la Consulta degli Studenti, ed infine il weekend lavoro in un bar per non farmi mancare nulla.

 

Ilaria Berzaghi

INTERESSI

-Ti piace la musica? Hai un cantante, gruppo preferito?

-La musica mi piace davvero molto (anche se penso sia un po’ scontato) e ascolto un po’ di tutto (anche qui risposta un po’ scontata). Ascolto dagli HIM, agli Eagles, ai Rammstein, a Marco Mengoni, a Lana del Rey al… Kpop, eh sì.

 

-Un film che secondo te tutti dovrebbero vedere?

-Old Boy è un film che mi ha talmente colpito che, almeno per gli appassionati del genere thriller/azione, è assolutamente da vedere (rigorosamente l’originale, non la versione americana).

 

-Qual è la forma d’arte che preferisci? (da andare a vedere/ a cui assistere: fotografia, pittura, scultura, performance, ecc..) C’è un artista contemporaneo che consideri assoluto o che sia una fonte d’ispirazione?

-Probabilmente la pittura, perché un po’ la capisco dato che mi appartiene, ma anche la scultura/installazioni, essendo forme che non ho mai utilizzato ma che mi attirano molto. Tre giovanissimi artisti contemporanei che trovo d’ispirazione sono Rudy Cremonini e Rachele Moscatelli, Rae Klein.

 

Ilaria Berzaghi

 

-C’è un momento della giornata che ti piace particolarmente?

-La sera o meglio la notte, tutti dormono e posso rilassarmi nel silenzio. È il momento in cui riesco a concentrarmi e a dare il meglio di me in tutto, nello studio, nella pittura.

 

Ilaria Berzaghi

LAVORO

-Come nasce il tuo interesse per la ricerca artistica?

-Sin da quando sono piccola ho dimostrato interesse principalmente per il disegno, modellazione (solo del pongo ovviamente ai tempi), la pittura e in generale tutto ciò che ha a che fare con la creatività. Costruivo giocattoli, dipingevo tazze e piatti, e ovviamente disegni su disegni con ogni materiale mi capitasse. La cosa divertente è che già da piccola i miei compagni d’asilo, elementari, medie mi dicevano che da grande sarei dovuta assolutamente diventare una pittrice, ed eccomi qui.

 

-Da dove ti è venuta l’idea e come ci sei arrivata\o?

-La mia vera e propria ricerca artistica è nata in Accademia, prima di allora i miei lavori erano solo una ricerca di tecnica. Frequentando mostre e avendo ottimi professori e buoni compagni di corso, sto raffinando il mio gusto e di pari passo la mia ricerca artistica. Infine, è il mio amore per la pittura e per ciò che rappresento che ha smosso questa mia voglia di approfondire sempre di più questo mio percorso.

 

Ilaria Berzaghi

 

-Un’emozione che sapresti nominare mentre lavori?

-Più che un’emozione mi viene in mente la parola “pace”, pace assoluta in quanto quando dipingo mi immergo totalmente nel mio lavoro, diventa un mondo tutto mio in cui nessuno può entrare. Solo nel momento in cui l’opera è creata, la porta di questo “mondo” si apre anche agli altri.

 

-Prima di cominciare a lavorare hai già chiara l’idea di come sarà il tuo lavoro?

-L’unica cosa di cui sono già a conoscenza è il soggetto o oggetto, il resto tra colori e composizione può sempre variare fino all’ultimo.

 

Ilaria Berzaghi, Ann

 

-Che ruolo svolgono i titoli per te? E quando li assegni? Di solito i titoli vengono prima o dopo che hai finito il tuo lavoro?

-I titoli arrivano molto, molto dopo che l’opera viene creata, a volte dopo mesi. Non riesco a cercare un titolo, semplicemente guardo l’opera e un giorno sento che quella parola o quelle parole sono quelle adatte per descriverlo.

 

Ilaria Berzaghi

 

-Quand’è che senti che un lavoro è finito?

-È abbastanza semplice: quando non sento il bisogno di nasconderlo o girarlo per non vederlo. Quando alla sua vista non sento più quel fastidio/continua voglia di continuarlo per renderlo migliore, posso considerarlo finito, è lì rimane intoccato per sempre. Sono rarissimi i casi in cui riprendo un’opera dopo tempo.

 

-Quale lavoro secondo te funziona di più rispetto agli altri?

-Penso “Ricordi Vivi”, è un insieme di affetto, malinconia, e familiarità che sono le basi del mio lavoro, tutti ai massimi livelli in questa opera. In più anche dal punto di vista estetico è forse il più intrigante tra tutti i miei lavori.

 

Ilaria Berzaghi

 

-Raccontaci come nasce un tuo lavoro. Parti da un’idea, una sensazione o che altro?

-Parto sempre da una sensazione, sono mossa dall’amore e affetto che riesco a provare solo per determinati oggetti e soggetti a me cari, tant’è che rappresento praticamente solo questi: la mia famiglia, il mio cane, il mio compagno, oggetti di casa mia.

 

-Hai fatto un percorso all’accademia di Belle Arti; come descriveresti questo viaggio, come ti sei trovata? Immaginiamo che questo percorso ti abbia lasciato qualcosa, degli strumenti di lavoro che utilizzi o delle influenze particolari.

-Posso affermare di essere letteralmente innamorata della mia accademia, trovo che Brera sia davvero fantastica. Come ogni università o accademia, non è assolutamente perfetta, eppure sin dalla prima volta che ci sono entrata (ovvero alle medie tramite la mia scuola) ho capito che il mio futuro sarebbe partito da lì. Le influenze che mi sta lasciando sono difficili da individuare, in quanto l’accademia è talmente vasta sia nella scelta formativa sia nell’internazionalità che ha davvero infiniti spunti da diverse culture e correnti di pensiero.

 

Ilaria Berzaghi

Ilaria Berzaghi

 

Qual è il tuo lavoro che finora è stato più apprezzato? E quale quello che tu preferisci?

-Il più apprezzato probabilmente è “Ricordi Vivi”, il mio preferito invece è “Senza Titolo I”.

 

INTERAZIONE CON IL MONDO ESTERNO

-I social sono ormai una piattaforma indispensabile per pubblicare i propri lavori ed essere conosciuti; tu come vivi questa dimensione, e soprattutto, quanto la reputi importante per ciò che fai?

-Trovo che i social siano ottimi per avvicinare più persone possibili al mondo dell’arte, che è abbastanza elitario, ma purtroppo spesso le immagini che ci vengono proposte non sono sempre di qualità. Bisogna quindi stare molto attenti a come e cosa si pubblica, dato che ormai è una vera e propria vetrina non solo per le relazioni sociali bensì anche per il lavoro. Nel mio caso comunque, non uso moltissimo i social, ho giusto un profilo Instagram dove pubblico i miei lavori come fosse un portfolio.

 

Ilaria Berzaghi

 

-Quali sono i tuoi prossimi obbiettivi e progetti?

-Sicuramente l’obbiettivo più prossimo è laurearmi, idealmente con il massimo dei voti, e iniziare il biennio seguendo sempre il corso di Pittura all’Accademia di Brera. Dopodiché un mio sogno è sempre stato insegnare, per questo sto già studiando le materie necessarie all’abilitazione all’insegnamento, in modo da poter partecipare ai concorsi per diventare professoressa in futuro.

 

-Infine, ci indicheresti tre giovani artisti che stimi ed ammiri di Milano?

Tra i giovani artiste di Milano e mie compagne di Accademia che posso nominare sono Agnese Introini, Giulia Gaia Bertini e Martina Cinotti.

Ilaria Berzaghi, Ricordi vivi

 


Ringraziamo Ilaria per aver risposto alle nostre domande, continuate a seguirla sul suo profilo Instagram.

Venticento Art Magazine http://venticento.altervista.org/