Rosita Ronzini

L’arte contemporanea in Salento

Rosita Ronzini, studentessa dell’Accademia di Brera della scuola di Valorizzazione dei Beni Culturali, è una appassionata di fotografia. Nella sua città di origine, Lecce, lavora per la promozione dell’arte contemporanea locale.

 

PARLAMI DI TE

Allora Rosita, raccontaci un po’ da dove vieni, chi sei?

Ciao! Vengo da una città troppo a Sud: Lecce, dove al momento sono tornata dopo aver concluso gli studi di Comunicazione e Didattica per l’arte presso l’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano. Al momento mi sto muovendo per lavorare al mio progetto di tesi, APULIART CONTEMPORARY: un progetto di comunicazione digitale e curatoriale sull’arte contemporanea in Puglia. E inoltre lavoro e porto avanti le mie ricerche come fotografa.

Quanti anni hai Rosita? Ti rispecchi in questo numero o ti senti di una differente età?

Mi sono sempre sentita un po’ più matura rispetto alla mia età anagrafica, ma questo non è stato mai un problema, anzi, mi ha aiutato ad avere più consapevolezza della mia persona.

-Rosita Ronzini

Se dovessi usare solo tre parole per descriverti, quali useresti, e come mai?

Positiva, intraprendente, sensibile. Tre aspetti del mio carattere che riconosco e apprezzo perché insieme danno vita a un mix che permette di mettermi sempre alla prova, con attenzione e apertura nei confronti dell’altro.

Cosa fai nella vita?

Lavoro come fotografa e mi sto formando nell’ ambito della curatela e della comunicazione dell’arte.

Giuls is a lemon or not -Rosita Ronzini
Giuls is a lemon or not

INTERESSI

Parliamo un po’ di interessi personali, qual è il tuo genere musicale preferito? C’è un film che secondo te tutti dovrebbero vedere?

La musica è una componente importante nella mia quotidianità. Ascolto molta musica, soprattutto jazz ed elettronica. Interessandomi di arti visive, il mio immaginario si alimenta di tanti film: sicuramente un film che tutti dovrebbero vedere è “8 1/2” di Fellini, per la sua atmosfera e l’idea di vita che trasmette.

-Rosita Ronzini

Che tipo di arte preferisci? (da andare a vedere, fotografia, pittura, antica moderna contemporanea etc) C’è un artista contemporaneo che consideri assoluto?

Mi interesso molto di fotografia e un artista/ fotografo che seguo e apprezzo è Alec Soth.

Hai interessi al di fuori del mondo artistico?

Sono molto attenta a quello che mi accade intorno, mi aggiorno e mi impegno per comprendere le dinamiche politiche, sociali ed economiche che sono strettamente collegate a quello che l’arte racconta oggi.

The first day is gone. -Rosita Ronzini
The first day is gone

ARTE

Parlando della tua passione per l’arte, ci sarà stato un evento scatenante o un qualcosa che ti ha portato ad avvicinarti, e a scegliere questo tipo di carriera; ti ricordi il momento in cui hai iniziato ad approcciarti alla fotografia? Cosa ti ha colpito così tanto da farla diventare il tuo principale metodo di espressione?

Mi ricordo che da piccola passavo ore ed ore a casa di mia nonna a smistare ed ordinare le foto di famiglia, per le quali provavo una forte fascinazione. Credo che avere tra le mani immagini cariche di ricordi ed eventi ha provocato in me un interesse ad approfondire ed andare oltre la superficie stampata. Volevo capire cosa avesse scatenato in me quella forte attrazione per il visuale. L’approccio alla fotografia si scatena da questo episodio personale, in maniera molto naturale e spontanea.

C’è qualcosa da cui prendi ispirazione per i tuoi progetti artistici non lavorativi?

Le persone che incontro e le mie esperienze.

Plastic Monday Fruits. -Rosita Ronzini
Plastic Monday Fruits

Quale artista usi come modello di riferimento?

Non riesco ad avere un solo artista di riferimento, ma ricevo molti stimoli e suggestioni dalle ricerche di molti artisti visivi come.

Hai fatto un percorso all’accademia di belle arti; come descriveresti questo viaggio, come ti sei trovata? Immaginiamo che questo percorso ti abbia lasciato qualcosa, degli strumenti di lavoro che utilizzi o delle influenze particolari.

L’accademia è stata per me un’esperienza molto intensa: mi sono trovata a vivere da sola in una grande città come Milano, ricca di stimoli, e sono entrata a contatto con realtà dell’arte contemporanea interessanti. Ho imparato ad essere autonoma ed avere un senso critico delle cose. Ho captato e fatto mie influenze e conoscenze, creando una mia persona e identità culturale ed artistica. Brera è stato un tassello di un percorso ancora in formazione e crescita.

-Rosita Ronzini

Per cosa sei conosciuta?

Per la mia sensibilità fotografica ed umana.

Perché fai quello che fai?

Faccio quello che faccio per sentirmi presente nel mio tempo.

Deseturazioni solari. -Rosita Ronzini
Desaturazioni solari

IL LAVORO FOTOGRAFICO

Nel tuo lavoro, da cosa prendi ispirazione?

Ricevo molti stimoli e ispirazioni ogni giorno, specialmente dalle mie esperienze personali e dagli incontri che faccio.

Ci racconteresti il tuo processo per arrivare a un’opera conclusa: parti da un concept, fai della ricerca specifica, o ti lasci trasportare dalle tue sensazioni?

Il punto di partenza fondamentale sono le mie sensazioni ed emozioni, che sono l’input da cui parto per poi studiare, cercare ed approfondire per arrivare in fine a una idea da sviluppare e comunicare attraverso la fotografia.

-Rosita Ronzini

I social sono ormai la piattaforma ideale per un artista emergente per pubblicare i propri lavori ed essere conosciuti; tu come vivi questa dimensione, e soprattutto, quanto la reputi importante per il tuo lavoro?

Instagram e Facebook sono un potente mezzo di comunicazione. Nel mondo dell’arte hanno abbattuto qualsiasi barriera e hanno permesso di entrare in diretto contatto con artisti, curatori e professionisti del settore. Ma hanno creato tanta confusione tra chi fa arte e chi pensa di farla. Ogni mezzo che si ha a disposizione, deve essere usato e sfruttato partendo da delle consapevolezze personali e una conoscenza dei propri limiti anche. Apuliart Contemporary si muove grazie alla rete social, con un obiettivo ben chiaro e soprattutto sa cosa deve fare e a chi vuole arrivare. Credo che siano dei punti di partenza fondamentali per usufruire di internet nel modo migliore.

Sei stata a Milano, come ha influito su di te questa città? Il luogo in cui ti trovi ha un’influenza su di te e sulla tua opera?

Milano mi ha forgiato nel metodo di lavoro: mi ha permesso di conoscermi e capire cosa voglio senza perdermi e anche sapendo sbagliare e riconoscere i propri errori. Mi ha dato un’ossatura che mi aiuta a captare le influenze che sicuramente derivano molto dalla mia terra d’origine.

Acid Sud 2.0. -Rosita Ronzini
Acid Sud 2.0

Cosa vuoi esprimere con le tue opere? Qual è il loro fine ultimo?

Voglio far conoscere una visione delle cose diversa, unica e strettamente personale e mi piacerebbe che fosse da stimolo ed ispirazione per altri.

Segui anche un progetto online chiamato APULIART CONTEMPORARY. Da cosa è nato, e come si sta sviluppando ora?

APULIART CONTEMPORARY è nato in Accademia e la sua vita continua anche dopo. E’ nato dalla necessità di creare una piattaforma attiva di comunicazione in Puglia sull’arte contemporanea. Al momento si sta sviluppando come un progetto di comunicazione digitale e curatoriale d’arte contemporanea sul territorio pugliese e vuole continuare offline attraverso delle pubblicazioni editoriali di fotografia.

Prima luce e prima fiamma. -Rosita Ronzini
Prima luce e prima fiamma

OBBIETTIVI

I tuoi prossimi obbiettivi, progetti

Studiare, studiare e formare la mia persona con esperienze .

Come e dove ti vedi tra cinque anni?

Non saprei, spero di vedermi realizzata e soddisfatta di quello che sto facendo.

Soft light Soft tone. -Rosita Ronzini
Soft light
Soft tone

Infine, ci indicheresti tre giovani artisti che come te si differenziano dagli altri?

Vi segnalo degli artisti che seguo ed ammiro: Piero Percoco, Simona Anna Gentile, Giulia Bersani.

 


Potete trovare Rosita oltre che sul suo sito, anche su FACEBOOK e INSTAGRAM

 

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